Azziard

Recensione a cura di Simone Zamproni

REVIEWS INSANE VOICES LABIRYNTH

magazinerockersandotheranimals

3/5/20222 min read

Band: Azziard
Album: Metempsychose
Etichetta: Malpermesita Records
Data di rilascio: 08 Dicembre 2017

Cosa succede quando la bestialità del Death Metal e la crudeltà del Black Metal si incontrano? Qual’è il risultato? Un caos sonoro paragonabile a quello dell’arrivo di una metrò? Oppure un tornado di carattere satanico che si abbatte sulle innocenti orecchie degli ascoltatori? Aldilà di quale sia la vostra preferenza, sappiate che non è così semplice per le band underground riproporre un genere di questo tipo senza apparire caotiche, monotone e noiose fino allo sfinimento.
Difatti, oggi vogliamo proporvi gli “Azziard”, una band Blackened Death Metal nata a Parigi nel 2001, con un’esperienza pluriennale temprata dalla produzione di: due Demo (una nel 2002 e una seconda nel 2005), due full length (“1916” rilasciato nel 2009 e “Vésanie” nel 2014”). Il 2017 viene sfornato l’EP autoprodotto “Disruption” e successivamente sono entrati in studio per registrare il terzo full length “Metempsychose”, rilasciato l’8 Dicembre, grazie ad una collaborazione con l’etichetta discografica “Malpermesita Records”. Oltre alla massiccia produzione e performance in fase di studio e live, il progetto Azziard ha subìto diversi cambi di line-up, nella quale attualmente vede partecipi “A.S.A” come cantante, Nesh e Gorgeist alle chitarre, Anderswo dietro la batteria e Sarnath al basso.
Come già accennato, ci siamo imbattuti in questo brutale muro sonoro marchiato “Azziard”, i quali hanno messo palesemente in mostra un Blackened Death Metal, con compromessi pari a zero, racchiuso in 10 crudeli tracce, le quali ci hanno letteralmente travolti a livello di ascolto. Tralasciando “Premier Hour”, l’intro iniziale di pochi secondi, veniamo sopraffatti dall’uragano sonoro del brano “L’Enfer”, in cui domina incontrastato un velocissimo blast-beat ed i tappeti super sonici di doppio pedale della batteria, accompagnato dalle feroci sfrecciate ritmiche chitarre in sedicesimi. Il tutto è sormontato dalla fantastica tecnica in Growl del cantante A.S.A. . Le ritmiche che paiono senza sosta, vengono, invece, alternate con intermezzi più lenti e cadenzati, con accordi di chitarra chiaramente di stampo Black/Doom, lasciando l’ascoltatore in uno stato di pura disperazione e depressione.
I brani successivi sono caratterizzata dalla stessa violenza ed aggressività del primo e non possiamo che rimanere che affascinati dalla tecnica dei ragazzi francesi, dall’accuratezza e scelta dei suoni in fase di mixing e mastering. Ancor di più rimaniamo stupefatti dalla tecnica vocale di A.S.A. il quale mostra i muscoli anche in fatto di “pig squel” nel brano “Archetype” ed un indiavolato Scream unito ad un altissimo “falso cordale” nella traccia “Le Meurtre du Héro”.
A nostro avviso la voce è quello che in gran parte aiuta a contraddistinguere la band, dato che, comunque, le influenze derivanti dal Death Metal del Nord Europa si possono percepire in certe porzioni ritmiche.
Senza soffermarci su tutte le altre tracce, che di certo non hanno nulla da invidiare rispetto a quelle citate, nei restanti 40 minuti, le lame taglienti continuano selvaggiamente a dissanguarci senza freni e farci vivere condizioni di costernazione ed angoscia!
Insomma, quest’album si è rivelato un perfetto connubio tra Death e Black, l’idea emozionale di ferocia e di disperazione miscelate abilmente per catapultare l’ascoltatore nelle ambientazioni più tetre ed oscure. Alla base di ciò si può dedurre che gli Azziard siano riusciti a suscitare le sensazioni a cui puntavano e, a nostro avviso, questa è un’altra peculiarità che li porterà avanti, ancora ed ancora! “Metempsychose” è più che una garanzia per gli appassionati delle sonorità distruttive e, perché no, anche per chi ama la musica di stampo Ambient/Dark/Depressive.
Se invece fate parte dei cori di chiesa per la messa della domenica, allora state ben alla larga dagli Azziard!


93/100