Hellish Grave

REVIEWS INSANE VOICES LABIRYNTH

magazinerockersandotheranimals

2/22/20222 min read

Line up:

Guitar - Armando Macedo (Liber Falxifer)

Guitar - Alexandre Melo (Butchereaper)

Bass - Gilberto Marques (Witchripper)

Drums - Orlando Guarnier (Speeddemon)

Vocals - Danilo Santojo (Hellish Angelcorpse)

Gli Hellish Grave si formano nel 2011 con l'idea di fare black thrash, influenzati dai grandi maestri dello stile come Vulcano, Sodom, Celtic Frost, Venom e Nifelheim, oltre a classici heavy metal come Iron Maiden, Judas Priest, Motorhead e Mercyful Fate.

Dopo l'uscita di un demo e di un EP, la band ha pubblicato nel 2016 il loro primo full length intitolato "Worship Macabre", di Kill Again Records (già etichetta di Violator, The Force, Attomica, ecc.).

Gli Hellish Grave fanno uscire il loro secondo album, intitolato "Hell no longer waits", nel 2018. È prodotto da Daniel Souza e registrato e mixato nello studio tradizionale "Da Tribo", che ha già registrato Krisiun, Ratos de Porão (RDP) e Tortura Squad, tra gli altri.

Cover e booklet sono stati realizzati da Fernando JFL (Damn Youth, Flagelador, Violator, Etc). L'album contiene 9 canzoni del più pesante e satanico heavy/black metal.

Il loro cd “Hell no Lçonger Waits” è un buon disco di thrash black old school. Le influenze dei gruppi capostipiti del genere si sentono tutte. Si avvertono anche influenze heavy metal della scuola inglese nel loro sound. L’artwork è molto carino e lascia intuire le intenzioni della band: un palazzo antico in primo piano e un temporale con due fulmini ai lati e in mezzo il logo della band.

L’Album si apre con “Revenant Awakening”: intro veloce con tutti gli strumenti e un urlo in growl fa capolinea prima della strofa; chi ascolta viene immerso nel loro sound fatto d’influenze, il ritmo forsennato e la precisione dei musicisti rendono il brano una ottima opener per l’album, dall’assolo ben eseguito fino al finale di canzone;

Si continua con “Possessed By The Witch”: intro arabeggiante con la batteria e la voce che entrano fulminee in riff molto veloci, forsennate. Il black/thrash si sente tutto e il bridge di chitarra che sorregge il brano è ben eseguito, chi ascolta è molto coinvolto nel brano. Un assolo velocissimo rende il brano una cosa unica.

Penultimo brano “Macabre Worship”: ottima intro con tutti gli strumenti e la voce entra subito prepotente e chi ascolta è rapito dalla musica che il gruppo incarna: una cavalcata in stile Maiden rende il brano un ottimo omaggio alla vergine di ferro e anche l’assolo che porta verso il finale è un omaggio ai Maiden.

L’album si chiude con “Hell No Longer Waits”: è la canzone più lunga dell’intero album. Intro in stile NWBHM molto carina e chi ascolta viene rapito dal sound generale della band, molto old school. Gli omaggi a band molto più famose e il lavoro di tastiere viene fatto egregiamente e non sono così invadenti da snaturare il loro sound. L’assolo finale è un omaggio alle band sopra citate.

Buon lavoro di thrash black old school con molte punte heavy metal degli anni 80. Iron Maiden e altri gruppi sono molto presenti nel sound degli Hellish Grave, le poche idee originali vengono messe in secondo piano dai “tributi” a band più famose.

Lo consiglio a chi vuole ascoltare un sound vecchio e molto familiare.

55/100

Recensione a cura di Daniele Blandino

insane-voices-labirynth-Hellish Grave